12 agosto 2016
RIMINI, GLI ANGELI CUSTODI DEI BAGNI: DAL ’46 A CACCIA DI BAMBINI SMARRITI
FotoReportage per La Stampa di Torino. Testi di Federico Taddia
Viaggio in Publiphono, da 70 anni colonna sonora delle vacanze in Riviera
«Attenzione prego: è stata smarrita una bambina di tre anni, si chiama Carolina e indossa un costumino verde e blu. Chi l’avesse notata è pregato di mettersi in contatto con il Bagno 40». Rimini, ore 9,44: una voce pacata e accudente fa il primo annuncio di giornata. La voce è quella del «Publiphono», da 70 anni colonna sonora delle vacanze in Riviera: 150 trombe disseminate lungo 15 chilometri di spiaggia, da Torre Pedrera a Miramare, con cui dar notizia della bandiera bianca o rossa issata, comunicare gli eventi più significativi e segnalare i bambini smarriti a un platea di quasi quarantamila ombrelloni.
Un’avventura iniziata nel 1946, tra le macerie del dopo guerra, grazie all’intuizione di Renato De Donato, un visionario elettrotecnico reduce dallo sbarco in Normandia, del musicologo Glauco Cosmi e del giornalista alle prime armi Sergio Zavoli. Utilizzando un vecchio microfono, un paio di giradischi e una decina di altoparlanti trovati in un magazzino, i tre diedero vita a «Voci della città», una sorta di radiogiornale da ascoltare in strada o in casa tenendo le finestre aperte. L’idea vincente di De Donato, portata poi avanti con intraprendenza ed entusiasmo dal figlio Ugo, fu quella di spostare i pali sul lungomare. Per parlare ai villeggianti e, primi al mondo, offrire un’assistenza efficace e gratuita alle famiglie. read more